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ma ciò che rappresentiamo per gli altri."

Le storie

Moaz

Moaz ha 40 anni è siriano, è laureato e vive in Italia da 10 anni facendo il muratore.

Ha sempre lavorato duramente, anche 12 ore al giorno su 6 giorni alla settimana, per poter incrementare al massimo il proprio stipendio perché Moaz ha lasciato in Siria una famiglia di 10 persone (tra moglie, figli, genitori e fratelli) a cui deve provvedere.

Con i risparmi messi da parte in molti anni di duro lavoro era anche riuscito a costruirsi una casa in Siria dove alloggiava tutta la famiglia.

Quando però l’esercito del regime di Assad ha iniziato a bombardare in modo indiscriminato le città, anche la casa di Moaz è stata colpita. E’ dovuto quindi rientrare subito in Siria per prendere la sua famiglia e portarla in Giordania. Nella fuga hanno dovuto lasciare tutto, partendo solo con i vestiti.

Oggi in Giordania ci sono oltre 400.000 profughi provenienti dalle città della Siria bombardate.

Quando sono arrivati in Giordania, hanno trovato una casa da affittare che però era vuota e mancava di tutto. Dopo poche ore che erano arrivati, i nuovi vicini di casa si sono accorti della loro presenza ed hanno portato loro tutto ciò  che serviva per rendere abitabile la casa, prelevandolo dalle loro case.

Chissà se sarebbe successo anche a Milano, dove tutti corrono e nessuno si accorge dell’altro…

Oggi Moaz è tornato a lavorare in Italia e grazie anche al fatto che il suo datore di lavoro é una persona disponibile, può tornare ogni 3 mesi in Giordania per verificare che la sua famiglia stia bene. Anche se, ovviamente, quando torna in Giordania non percepisce alcuna retribuzione.

Oggi guadagna poco meno di 1500 euro al mese e con questo denaro deve mantenersi a Milano e mantenere la propria famiglia. Ma il trasferimento in Giordania è stato un vero e proprio salasso per lui ed il costo della vita li è molto più alto che in Siria e Moaz non riesce più a mantenere la sua famiglia.

Sta iniziando ad avere anche qualche problema di salute ma non vuole andare al medico per risparmiare anche pochi euro da mandare in Giordania.

Abbiamo incontrato Moaz qualche giorno fa e ci ha colpito la sua grande dignità. Gli abbiamo garantito una integrazione al reddito e le cure mediche necessarie anche perché non può ammalarsi, essendo l’unico sostegno della propria famiglia.