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"noi non siamo ciò che possediamo,
ma ciò che rappresentiamo per gli altri."

Le storie

Fatima

Fatima ha solo 27 anni, viene del Marocco e ha due figli piccoli e sembra una bambina.

Da quando suo marito è finito in carcere qualche anno fa, lei ha perso qualsiasi mezzo di sussistenza ma essendo in Italia senza permesso di soggiorno non può neanche accedere ai Servizi Sociali del Comune.

Vive in uno squallido monolocale che costa ben 750 euro al mese in nero perché il padrone di casa, uno dei tanti, è uno di quei parassiti che prospera su queste situazioni, sapendo che Fatima non potrà mai avere un alloggio regolare non avendo né il permesso né un impiego stabile.

Sino ad ora, per l’affitto, è intervenuto il Centro di Ascolto ma la situazione non è più sostenibile anche perché Fatima, facendo piccoli lavoretti, riesce a guadagnare solo 250 euro al mese per se ed i suoi due bambini.

Difficilmente poi Fatima troverà un qualsiasi lavoro regolare perché è analfabeta e dipendeva interamente da suo marito per vivere.

Ho garantito a Fatima un assegno mensile sufficiente a pagare l’affitto ed a vivere decorosamente sino a quando suo marito sarà uscito dal carcere tra 18 mesi.

Quando le ho spiegato che sarei intervenuto come Fondazione a garantirle un reddito, ci è voluto un po’ di tempo perché realizzasse cosa le stavo dicendo.

Per esperienza, ho visto che in questi casi spesso lo stupore viene prima della felicità : lo stupore che deriva dalla consapevolezza che qualcuno si sia accorto di loro.